giovedì 24 agosto 2017

una casa

UNA CASA 

Ti incontrai
quasi per caso
sulla battigia
come s'incontra il proprio
smarrimento ambulante,
Mi vennero incontro i tuoi sassi.
Ti rotolavano dietro e davanti,
eri tu a rotolare.

Dovevi aver fame come me
pensai, e poi l'avresti avuta ancora
e ancora, uguale a me,
con intensità. 
Non si abdica facilmente
a certi doni di natura.

Da chi venne la domanda:
“chi sei?”
forse la pronunciammo insieme.
Nessuno di noi però rispose.
A che sarebbe servito un nome:
possibilità, impossibilità 
tutto poteva venirci addosso.

Per un attimo fummo ospiti
dei nostri sguardi,
del nostro ventre anche.
Una casa è così 
che si mette su:
con lo sguardo e col ventre 

Ma una cosa come questa
non l’ho detta mai.

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