venerdì 4 agosto 2017

INVETTIVA BUFFA: la bocca del poeta


INVETTIVA BUFFA (la bocca del poeta)



Non ho ancora chiuso la bocca
quale delle mie tante non so ma poco importa
ne ho tante da fare invidia a intere piazze di pettegole sfacciate e 
non rinuncio a nessuna, 
lancio letali bordate. 
Quando ne apro una devo cercare quale, 
quando le mostro tutte, interi battaglioni di/versi finiscono sull'attenti Generale. 
Spezzo parole ignote alla tempesta e al fuoco ma già inzuppate e bruciate, 
mastico sempre a destra. 
In fondo c'è Baldanza che mi aspetta (a braccetto con lei che trastullanza)
Attendo alle mie gesta e rido e rido
guardandomi le spalle con occhi intelligenti
quelli dietro la testa e sguardi incensurati
Sui vostri calli gengivali getterò il morso
del mio cavallo e grande sarà baldoria 
Non ho ancora chiuso la bocca,
quale delle mie tante non so, ma poco importa
non bastano alla mia fame nemmeno se le riempio tutte,
allora ho imparato a moltiplicarle come fa un giocoliere con le carte.
Esagerata? No!!! Al limite della sopravvivenza.
Parole incestuose inneggiano a parentali amplessi e
godono a entrar dentro e venir fuori.
Voi siete pusillanimi ombre di pulci morte, cavilli insensati e inoperosi,
piagnistei sillabati e candeggiati eppure ancora e sempre più incrostati,
invettive alla vita e alla poesia
impudenti nel continuare
a vivere e incapaci di morire.
Vi lascio a brodeggiare sulla vostra mancanza di coraggio e fantasia
























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