martedì 20 giugno 2017

la tagliola P

La tagliola ha afferrato la mia lingua
mentre ti baciava
forse da qualche parte
una traccia di me addenta ancora
una speranza
è solo un segmento sotto vuoto
sfuggito agli acari della polvere

Chi ha attraversato il ponte dei sensi
aspetta ora alla fermata qualcosa
di più consistente  di un sogno
nessuno ricorda i nomi che mi desti mentre
quelle notti danzavano

le vesti cadute ai piedi di ogni altrove
in cui non eravamo
i gesti che si rifugiavano nei per-sempre
le porte socchiuse dai mille occhi
la nostra pelle infinita

bisbigliare allo specchio degli echi
questo tu che non riesco a far più vivere
né a far morire
mi sta dietro e mi sta davanti,

non sono ancora iniziati
i saldi del nostro incontro
Abbiamo rubato ciò che è sacro
e ciò che è profano:
la nostra pelle infinita

Ma è mai stato partorito un uomo?

Nessun commento:

Posta un commento