mercoledì 1 febbraio 2017

autobiografia di una formichina di passaggio



Autobiografia di una formichina di passaggio

Ecco, io donna.
tempie pulsanti:
ero pesce, ero aria, ero acqua,
terra, fuoco, vento, tempesta, fiore...
L'uccello del paradiso dimentico dell'inferno quaggiù
L'uccello dell'inferno dimentico del paradiso lassù.
Ero il gatto randagio
improvvisato di sottecchi dal tuo sguardo.
Ero il ragno e la sua tela
qui e là strappata.
Tutte le vite di Budda che mi meritai.

Ecco, io donna
sguardi interrotti:
ero rumore,
anche silenzio
Ero coordinazione,
ero subordinazione.
Ero io, ero tu, ero noi, ero voi.
Ma non fui mai egli, loro;
una distanza non fui mai.
Ero una creatura ed il suo Dio.
Ero la traccia umana di cui avevo desiderio.
Ero il peccato, ero l'amore.
E niente sale della terra
per una formichina di passaggio
Io irrinunciabile,
qui e ora.

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