giovedì 4 agosto 2016

DESTINO

DESTINO 

Era finalmente
il momento.
Aveva messo in fila
i suoi anni,
si somigliavano tutti,
ognuno era diverso.
Come le sue taglie,
come le case che aveva abitato,
come i suoi pensieri.
Sulla banchina
di un porto inesistente.
le sue valigie erano,
come sempre,
pronte
per essere imbarcate.
Ormai erano anche piuttosto vecchie
ma lei c'era affezionata.
Sempre uguale anche la meta
(in spagnolo) "destino": 
Utopia, la grande città.
Le avevano detto che lì fanno poche domande
e nessuna questione di età,
né di bellezza, religione, sesso o altro.  
Insomma, ti lasciano
vivere in pace.
Ha preso la mancia
da dare al facchino
e lui le ha augurato
buon viaggio con uno strano
sguardo: pare che
da lì nessuno torni più indietro.
Pensò lei: che importa.
Voleva rifarsi il passato,
i suoi anni erano nelle valigie.
Mise il piede sulla passerella,
e si svegliò.

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