giovedì 11 agosto 2016

IN PENOMBRA

IN PENOMBRA 

In penombra
di te stando a sognare,
la mano chiusa a pugno
sotto il volto,
rivado al tempo
dei gelsomini in fiore.
Come quando
sui prati di cristallo
a noi si concedeva
vorace il nostro sguardo.
Adesso tu,
abbarbicato agli stipiti del vento,
sbrani il tempo che vola
ma non lo puoi fermare.
Il volare del tempo,
tu lo sai,
non parla più allo sguardo
e quella parola
che solo in te ha confine,
mette radici 
adesso, muta, nel silenzio.

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